Interrogazione a risposta immediata presentata da Francesco Nucara al ministro dello Sviluppo economico, 24 febbraio 2010 Per sapere - premesso che: con legge 5 maggio 2009, n. 42, Reggio Calabria è stata indicata come "città metropolitana". Si è trattato di un riconoscimento importante che trae origine dalla necessità di assicurare al Mezzogiorno un nuovo ruolo negli equilibri economici del Paese. Ruolo che la Calabria ha, almeno in parte, conquistato sul campo, visto il suo consistente, se paragonato al resto del Paese, tasso di sviluppo del reddito pro-capite, nonostante le criticabili condizioni della finanza pubblica regionale; un simile riconoscimento implica la necessità di dotare la città di servizi adeguati, al fine di consentirle di esercitare le funzioni che il legislatore ha voluto conferirle; in una direzione opposta si muove, invece, l’azienda Poste italiane, che ha presentato un piano di riorganizzazione dei propri servizi che punta ad escludere la città, quale sede qualificata per la loro ubicazione. Si tratta, in particolare, della struttura "Programma e controllo di gestione" e della "Competence center", che da Reggio Calabria dovrebbero essere trasferite a Catanzaro, destinata a divenire la sede in cui concentrare tutti i servizi regionali. Non si intende minimamente provocare una guerra tra poveri, ma sarebbe auspicabile un maggiore equilibrio territoriale dei servizi in questione nel rispetto di leggi dello Stato; tutto ciò, peraltro, contraddice gli accordi siglati con le organizzazioni sindacali, che prevedevano il mantenimento di molte strutture operative a Reggio Calabria e che per il solo "Competence center" avevano comportato investimenti - già realizzati - per una spesa complessiva di circa 300 mila euro. Senza contare, poi, l’esistenza di un personale estremamente qualificato capace di assolvere ai compiti per i quali era stato formato e in grado di rendere immediatamente operative le suddette strutture: quali iniziative intenda attivare il Governo nei confronti dei vertici aziendali delle Poste italiane affinché gli accordi sottoscritti siano onorati, evitando, altresì, che le risorse finanziarie impegnate per rendere funzionali le sedi si traducano in una perdita secca, il cui costo finirebbe comunque per gravare sui contribuenti, e in qual modo voglia adoperarsi affinché si giunga ad un incontro con le parti sociali, onde evitare che dall’intera operazione possa derivare un’ulteriore perdita di posti di lavoro in un momento così delicato per la vita economica e sociale dell’intera regione. Risponde Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico Onorevole Nucara, la localizzazione a Catanzaro della struttura Programma e controllo di gestione e della competence center di Poste italiane, come lei sa, fa parte del progetto di riorganizzazione avviato dall’azienda per ottimizzare il proprio assetto organizzativo. Questa riorganizzazione è stato oggetto di un accordo nazionale sottoscritto il 16 luglio 2009 da tutte le organizzazioni sindacali. L’accordo prevede che le attività svolte presso i 53 centri contabili-amministrativi siano accentrate presso 27 competence center individuati secondo il criterio della rappresentanza regionale, almeno un centro in ogni capoluogo di regione. Per la regione Calabria, il nuovo modello organizzativo ne ha previsto uno con sede a Catanzaro. Poste italiane ha escluso che siano state effettuate spese immobiliari riferibili ad un’altro ipotetico centro a Reggio Calabria. Gli interventi di riorganizzazione contenute nell’accordo nazionale sono stati condivisi a livello regionale con degli accordi sindacali. In Calabria, l’accordo regionale è stato sottoscritto lo scorso ottobre e, nel successivo incontro del 17 novembre, Poste italiane ha reso noto ai sindacati lo stato di avanzamento delle attività di ricollocazione su base volontaria del personale. Le parti hanno condiviso la modalità di attuazione di un’ulteriore fase di mobilità territoriale che non contempli alcun ridimensionamento dei livelli occupazionali. Come da lei richiesto, onorevole Nucara, il Ministero dello sviluppo economico verificherà che questi impegni presi da Poste italiane, di cui ho riferito, siano puntualmente mantenuti e che, quindi, Reggio Calabria non sia penalizzata da questo riassetto organizzativo. Replica di Francesco Nucara Signor Ministro, la parte finale della sua risposta mi conforta, ma solo parzialmente. Devo pur dire che alcune informazioni che le sono state fornite sono inesatte, in quanto sono stati spesi circa 300 mila euro negli uffici postali di Reggio Calabria per adattare gli stessi al competence center, struttura che doveva essere destinata a quella città (almeno in parte perché - come lei giustamente ha detto - occorreva istituirne almeno una per ogni regione, ed, essendo Catanzaro il capoluogo della regione, era quasi ovvio che il competence center fosse situato complessivamente in questa città). Le chiedo - e la prego di riflettere su questa domanda sulla quale tornerò più avanti - se accanto al competence center di Catanzaro sia possibile istituirne uno a Reggio Calabria, ovviamente con la produttività richiesta dall’azienda delle Poste italiane, una società di diritto privato, non più pubblica, quindi se sia possibile lasciare, in una città metropolitana quale sarà Reggio Calabria (nei fatti, oggi lo è solo dal punto di vista legislativo), il competence center, anche alla luce degli investimenti fatti da Poste italiane in quella città (circa 300 mila euro, investiti in mobili, strutture e competenza del personale). Ci auguriamo che il Ministero, vista l’autorità di vigilanza che ha sull’azienda Poste italiane, possa intervenire sui vertici dell’azienda per rivedere questo accordo. È vero - quanto lei ha detto non è confutabile - che tutto ciò dipende da un accordo sindacale a livello nazionale, ma non sempre - come lei sa per la sua attività di Ministro dell’industria, più che dello sviluppo economico - i sindacati hanno ragione. Se fosse possibile, con il suo intervento, rivedere quegli accordi e lasciare quel poco di competenze necessario per una città metropolitana, credo che le popolazioni di quelle contrade (per ripetere le parole di un esponente repubblicano alla Costituente) le sarebbero grate. |